A Parigi, Domenico conosce anche Carlo Levi e Filippo de Pisis e stringe amicizia con Salvatore Quasimodo (premio Nobel per la letteratura 1959).

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Durante i suoi viaggi Domenico scoprì e si ispirò tanto alle Marche, ed in particolare a Montefiore dell'Aso, che acquistò una casa nelle campagne limitrofe con una meravigliosa vista sul mare Adriatico e sulla valle dell'Aso.

Trascorse molte vacanze estive con sua madre e le sorelle nella casa e finì per adottare la città come sua nuova casa e ritiro spirituale. Domenico fu così innamorato e influenzato dal territorio che il 22 agosto 1989 la sua famiglia donò al Comune di Montefiore dell'Aso  una nutrita collezione di 114 opere grafiche composta dalle acquatinte del Cantatore, incisioni e litografie su carta e sughero. 

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La collezione è esposta in due sale all'ultimo piano del Polo Museale

(Centro Museo) situato nell'ex-monastero di San Francesco. Tra questi ci sono alcuni dei suoi soggetti e temi più noti dell'odalisca, inclusi ritratti di uomini del sud, galli e paesaggi.

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